La scoliosi
Definizione:
è una deformazione tridimensionale della colonna che associa un’inclinazione laterale sul piano
frontale, una rotazione vertebrale sul piano orizzontale ed una modificazione incostante sul piano
sagittale.
Atteggiamento scoliotico:
deviazione laterale interamente riducibile in posizione supina, senza gibbosità e radiologicamente senza
rotazione.
Incidenza:
la frequenza di curve superiori ai 30º è del 4‰; curve superiori ai 10º siritrovano nel 7% della
popolazione.
Classificazione:
si distinguono le forme idiopatiche o di origine sconosciuta (80%) e le forme secondarie.
In base alla sede si individuano: scoliosi dorsali, dorso-lombari, lombari e doppie maggiori.
In base all’età di comparsa, parliamo di scoliosi: neonatali-infantili (fino ai 3 anni); giovanili (dai 4 anni
alla pubertà); dell’adolescenza (dalla pubertà alla maturità ossea).
Bilancio di una scoliosi:
anamnesi familiare ed anamnesi personale.
Bilancio clinico:
a bambino spogliato, peso, altezza e valutazione della colonna sul piano frontale e sagittale.
Bilancio radiologico:
serve per documentare la statica del rachide; la misurazione delle curve; le eventuali malformazioni o
distrofie, il grado di maturità ossea; la riducibilità delle curve.
Trattamento ortopedico:
si trattano le scoliosi evolutive (con un peggioramento superiore ai 5º evidenziato in due bilanci
radiologici successivi) e le scoliosi superiori ai 25º in periodo di crescita. Il trattamento consiste in: ortesi
gessata ( per curve > 35º e rigide) indossata per 4 settimane dall’adolescente e sostituita da ortesi
mobile polivalve (lionese) o altra ortesi a seconda del tipo di curva.
Fine trattamento:
fine crescita staturale per curve < 30º; a un anno e mezzo dopo la fine della crescita per curve > 30º.
Casistica:
sono stati considerati 1193 pazienti rivisti almeno a due anni dalla fine del trattamento. Di questi 159
hanno iniziato il trattamento a Risser 0, 103 con curve > 45º.
Risultati:
il 98,5% delle curve evolutive < 45º ha evitato la chirurgia con stabilizzazione dell’angolazione; delle 103
curve trattate con angolazione iniziale > 45º, il 15% è giunto alla chirurgia; le curve che hanno
dimostrato la maggiore evolutività sono quelle toracolombari, le più difficili da stabilizzare.
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